Amberebè ciccì coccò

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Signore e signori… Gioia e giubilo, gaudio e tripudio! E’ con grande emozione e un pizzico d’irrequietezza che vi annunciamo che…

…E’ NATA!!!

Amber, con i suoi 3m e 40s, ha emesso i suoi primi vagiti ieri, 20-11-2013, alle ore 18:00 circa. Gode di ottima salute e ha già ricevuto un numero di visite da lacrimuccia :’-).

Ok. Ricomponiamoci. E’ solo una canzone. Però permetteteci di giustificare l’entusiasmo e il parallelismo con qualche considerazione:

1) I mesi di gestazione, considerati i tempi “leggermente” dilatati che ci contraddistinguono causa priorità lavorative, coincidono.

2) E’, di fatto, la primogenita della coppia Almost 3 (Mr Cello ci tiene a farsi chiamare “zio”: meglio assecondarlo, per non incorrere in poco auspicabili gelosie post-nascita). Cercheremo di non riservarle troppe attenzioni, altrimenti viene su viziata.

3) E’ venuta alla luce in casa, circondata dalle cure amorevoli di Cabrini e della Rossa Cantante e rassicurata dal calore delle mura domestiche.

4) E’ tendenzialmente paciosa, ma quando vuole urla eccome! Volume delle casse o delle cuffie al massimo e… provare per credere. Il vantaggio (non da poco) è che basta premere il tasto “pause” e si spegne, così Zio Cello non si deve alzare di notte a rassicurarla.

5) In ultimo… ogni scarrafone è bello a mamma sua. Quindi a noi e a Mr Cello piace. E voi che ne dite? Potete anche rispondere “è simpatica”, qualora siate in imbarazzo…

Ah. Non fa la cacca. Ancora.

Comunque, noi festeggiamo! Biscotti al cioccolato per tutti!
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INGREDIENTI:

  • 2 tazze (capienza 240 ml) di farina 0
  • 1/2 tazza di fiocchi d’avena
  • 1/4 di cucchiaino da tè di lievito in polvere al cremortartaro
  • 1 tazza di noci varie (normali, macadamia, anacardi)
  • 1 tazza di gocce di cioccolato fondente
  • 1/2 tazza di sciroppo d’agave
  • 1/2 tazza di olio di mais
  • 1/2 cucchiaino da tè di vaniglia in polvere
  • 2-3 cucchiai d’acqua

Unire in una terrina fiocchi d’avena, farina, lievito, sale e vaniglia. Mescolare e aggiungere poi le gocce di cioccolato e le noci. In un’altra terrina preparare gli ingredienti liquidi (sciroppo, olio e 2 cucchiai d’acqua), poi unirli a quelli secchi e mescolare, lavorando l’impasto con le mani finché non sarà denso ma ben manipolabile. Se dovesse essere necessario, aggiungere il terzo cucchiaio d’acqua. Rivestire una teglia di carta da forno e formare delle palline, posizionandole poi sulla teglia e schiacciandole con il palmo della mano (dovranno avere uno spessore di circa 1 cm), avendo cura di lasciare una distanza di 2/3 cm tra un biscotto e l’altro. Infornare a 180°C per circa 15 minuti, o comunque finché i biscotti non saranno ben dorati (meglio ancora “ambrati” :-P).
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Ciao ciao!
NdC

www…urstel!

“Che è ‘sta roba”, direte voi? Che il violoncellista sia stato colto da un raptus di Vangoghiana follia, amputandosi le dita? Tranquilli, niente di tutto ciò: i salsicciotti in questione sono assolutamente cruelty free. Cabrini e la Rossa Cantante, folgorati dall’ultimo numero di Terra Nuova, si lanciano sulla ricetta dei famigerati wurstel di tofu. BB, che non avrebbe scommesso un cece secco sulla riuscita dell’esperimento (ancora le è rimasto il sopracciglio alzato, e non vuole saperne di tornare al suo posto), continua a interrogarsi su come possa essere avvenuta questa strana alchimia. Sta di fatto che i wurstel in questione sono talmente wurstelosi da incutere un po’ di timore. A fare da cavia a cena è stato San Luigi da Zena, che si è prestato con convinzione a spazzolarsi una cena vegan in piena regola. Farifrittata, cremina formaggiosa di tofu, hummus, salsina alle olive, spiedini di tofu alle olive con pomodorini e avocado, piadine, insalatona, i fantomatici wurstel e, per finire, tartufi raw.
Un successone! Cuochi e cavia felici e zavorr(burp!)ati quanto basta.
In più… E’ finalmente online il nuovo sito degli Almost 3! Foto, video, date, store e chipiunehapiunemetta: se come noi siete curiosi come macachi giapponesi, non potete non dare una spulciatina :-)!
E ora… La ricetta: provare per credere!!!
INGREDIENTI:

  • 180 g di tofu al naturale
  • 60 g di farina di glutine (o seitan istantaneo)
  • 4 C di lievito in scaglie
  • 2 o 3 c di paprika
  • 2 C di olio evo
  • noce moscata qb
  • sale qb
  • pepe nero macinato qb

Essendo il nostro primo esperimento del genere abbiamo fatto i bravi e, per una volta, abbiamo seguito per filo e per segno la ricetta. La prossima volta, però, largo all’inventiva, soprattutto con le spezie!
Scolare il tofu, tagliarlo a pezzetti e frullarlo nel mixer. Unire gli ingredienti secchi (compresi sale e pepe), l’olio e frullare per alcuni secondi per amalgamare. Dividere l’impasto in 4 parti e formare 4 wurstel, prima aiutandosi con le mani e poi facendoli rotolare su un tagliere. Avvolgerli in carta da forno e poi nella carta d’alluminio, chiudendo le estremità a caramella. Cuocerli a vapore per 20-25 minuti e lasciarli raffreddare. Ottimi rosolati alla piastra, nelle insalate, in hot dog, ecc. ecc. Per salutarci, ecco un gioiellino di Luigi (il nostro ospite-cavia), con le musiche di Cabrini. Enjoy it! 🙂

Ciao ciao!

NdC

Not(t)e di cucina

Se guardassimo la tv, nostro sommo desiderio sarebbe sgranocchiare popcorn davanti alla sitcom “casa Cabrini”; le scorse giornate avrebbero certamente meritato un post_o d’onore nella topten delle puntate più esilaranti. La “puntata tipo” potrebbe svolgersi così: gli Almost 3 devono suonare di sera in una live bettola genovese, davanti a un pubblico di afficionados del blues americano più genuino. Alle prime note di “Smalltown Boy” con il suo “acusticissimo” arrangiamento (loop station+elettronica+iPad :-/) uno strano rumore di mascelle bloccate si diffonde in sala. Ok. Urge cambiare scaletta in corso d’opera. Alla fine grande successo, grazie a Luigi Tenco, Violeta Parra, Noir Desir e, tripudio finale di demenzialità, “Butta la chiave” di Peter Van Wood. La mattina dopo Cabrini decide che, dopo _ _ mesi/anni (per pudore taceremo la cifra esatta), sia giunto il momento di lavare i vetri, e dopo aver intrugliato un po’ in cucina si presenta convintissimo brandendo uno spruzzino Ikea verde speranza colmo della sua soluzione “naturale” appena progettata e mai testata. Poteva andare meglio. Allo sporco decennale si è sostituita una patina di grasso di foca. I vicini del palazzo di fronte ora finalmente si vedono, ma hanno l’aspetto di ectoplasmi evanescenti. Ci sono inquietudine e brama di conoscenza, nell’aria. Basta attendere poche ore e vediamo la Rossa Cantante seduta davanti al Mac che prende free lessons su YouTube da un padre gesuita del Michigan sul suo cromatissimo Tin Whistle in D. Alla sera, non paghi della giornata, Cabrini si alza e dice: -Faccio il seitan-. Memore del successo della poltiglia lavavetri, BB riesce a convincerlo con tecniche sofistiche, utilissima reminescenza degli studi classici. Si opta quindi per una couscake, riadattando vari spunti e ottimizzando in base a quello che si ha in casa (marmellata estiva e crema di mandorle autoprodotte).

Pronta la torta, si presenta un piccolo problema: serve qualche ora di frigo, ed è mezzanotte. Non resta che trascinarsi mesti a letto e attendere il mattino dopo per l’agognato assaggio. All’una di notte ancora si odono provenire dalla stanza strani suoni. Cabrini legge sull’iPad la sua nuova scoperta: un’interessantissima rivista SUL MEDIOEVO(!), con uno speciale sui canti dell’epoca fornito di links per ascoltare in tempo reale. Con questa celestiale colonna sonora come sottofondo, la Rossa Cantante si applica sul suo manuale di ufologia di 600 pagine, in particolare sul paragrafo “Avvistamenti UFO nel Rinascimento”. Una volta addormentati, la brama di couscake non si placa, ma va anzi ad acuirsi nel corso delle ore. Risultato: alle 6 di mattina i due si ritrovano con occhi pallati e un solo pensiero in testa a sciabattare in direzione della cucina, entrambi fingendo di aver goduto di un sonno breve ma stranamente rigenerante. Ecco svelato il segreto della luce anemica delle foto.

Finalmente paghi del riuscitissimo esperimento, i due concludono con un ottimo caffè d’orzo e si dichiarano pronti ad affrontare con grande energia la giornata che si para loro davanti.

Dopo 10 minuti sono spalmati l’una sull’altro sul divano in posizione tetris con un cuscino rosso sulla testa per parare la luce. Si sveglieranno solo a mattina inoltrata.

N.B: Ogni riferimento a fatti realmente accaduti e/o a persone realmente esistenti è da ritenersi puramente REALE.
INGREDIENTI:

Per la torta:

  • 1 tazza di cous cous
  • 1 tazza di succo di mela limpido
  • 1/2 tazza di uvetta ammollata
  • 2 C di mandorle tritate
  • marmellata a piacere (meglio se senza zucchero e autoprodotta)
  • farina di cocco qb

Per la crema:

  • 50 g  di mandorle sgusciate
  • 135 ml di acqua
  • 125 g di malto di mais
  • 25 g di maizena
  • vaniglia in polvere qb
  • scorza di cedro
  • 1 pizzico di sale
  • latte d’avena (o riso, o soia) qb

Innanzitutto preparare la crema. Tritare le mandorle nel mixer, poi aggiungere 50 ml di acqua e ripetere l’operazione, poi ancora 25 ml e così via, fino a terminare la dose indicata. Mettere i 2/3 del latte cremoso così ottenuto in un pentolino con il malto, il sale e la scorza di cedro (va benissimo anche il limone) e portare a ebollizione. A questo punto unire  la maizena, sciolta nel frattempo a parte nel latte restante. Mescolare per pochi attimi con una frusta. Lasciar raffreddare, prelevarne 3 cucchiai e frullarli nuovamente con poco latte di avena, sino a ottenere una crema liscia e spalmabile. Passare alla torta, mettendo il succo di mela, un  pizzico di sale e l’uvetta in una casseruola. Una volta raggiunta l’ebollizione, unire il cous cous, spegnere il fuoco, mescolare e lasciare coperto per 15 minuti. A questo punto aggiungere le mandorle. Prendere una teglia di 18/20 cm di diametro con cerchio apribile e adagiarvi metà dell’impasto, compattandolo con la pressione delle dita. Spalmarvi la crema di mandorle e ricoprire con il cous cous restante, facendo la stessa operazione. Completare con uno strato di marmellata e spolverare con farina di cocco.

Ciao ciao!

NdC

Ti lascio un(a) calZone

E’ iniziato il dicembre dei viaggi (meglio spostamenti) per tanti concerti. Guide notturne, nebbioni, treni presi senza prese, soundcheck infiniti e caffettini multipli all’Autogrill quasiSantoSubito. Due trottole che rimbalzano in lungo e largo. Felici ogni tanto di incontrarsi e “scontrarsi” in qualche punto della penisola per poter suonare insieme. Vita da Almost 3. Vita da musicisti e da foodbloggers in perenne movimento. Scrittura da viaggio, di quella portatile e un po’ take away. Quando “diventa” un lusso poter coccolarsi a casa, fare le foto fèscion o progettare una ricetta golosa, ma tranquilli: cisiamoabituati. Dove eravamo rimasti? Ah, la ricetta! Prima di rivelarvela abbiamo pensato di scrivere un itinerario dei nostri concerti di questo mese. Magari qualcuno di voi riesce a partecipare :-). Per info contattateci o date un’occhiata alle nostre pagine Facebook.

07 dicembre Flavia – Blue Dolls Show – Busca (CN)
08 dicembre Flavia/Stefano – Almost 3 – Fiumaretta (SP)
10 dicembre Stefano – Pivio&Aldo de Scalzi – Noirfest Courmayeur (AO)
10 dicembre Flavia- Blue Dolls Show – Crescentino (VC)
11 dicembre Flavia – The Sixters – Parma
15 dicembre Flavia – Blue Dolls Show – Sangano (TO)
16 dicembre Flavia – Blue Dolls Show – Castellone (CR)
16 dicembre Stefano – GnuQuartet/Neri Marcorè Genova
17 dicembre Flavia – The Sixters – Firenze
17 dicembre Stefano – GnuQuartet/Neri Marcorè Genova
20 dicembre Stefano – GnuQuartet/Gino Paoli and friends – Genova
31 dicembre Stefano – GnuQuartet – La Claque – Genova
02 gennaio Flavia/Stefano – Almost 3 – Sestriere (TO)
03 gennaio Flavia/Stefano – Almost 3 – Cesana (TO)

Accorrete!!!!

INGREDIENTI x 2/3 persone:

  • 250 g di farina di farro integrale
  • 1/4 di bicchiere di olio
  • acqua tiepida
  • un pizzico di bicarbonato
  • 1/2 cucchiaino di sale
  • 1 finocchio
  • 150 g di seitan
  • una dozzina di olive verdi
  • sale, pepe e origano cubì

La ricetta per l’impasto di questi cassoni romagnoli è una leccornia di Claudia, che ci ha letteralmente aperto un mondo :-D. Irresistibili!
Dare vita alla “piadina” impastando la farina, l’olio, un pizzico di sale e tanta acqua quanto basta per avere un impasto morbido. Per il ripieno per cui abbiamo optato, preparare il trito con finocchio, seitan e olive, facendolo ‘andare’ in un filo d’olio per una decina di minuti. Salare, pepare e profumare con l’origano. Domenica, replicando la ricetta, ci siamo sbizzarriti in una “farcia” di cavolo rosso, seitan e patate. Dunque… Largo alla fantasia! Salare, pepare e profumare con l’origano. Dividere l’impasto delle piadine in due parti uguali, meglio simili dai 😉 e stenderle sino a ottenere due dischi. Sistemare la farcia su una metà del disco e richiudere, formando un bel calzone (“cassone”, come Claudia ci insegna ;-)). Sigillare bene i bordi “forchettando”. Cuocere in una padella antiaderente ben calda 3 minuti per lato. Creano dipendenza!!!!

Ciao ciao!

NdC

My 7 link project

Partecipiamo volentieri anche noi a questa “catena”, invitati dalla nostra amica Sara. Visto che siamo piccolini, nati da poche settimane e con una manciata di post, abbiamo deciso di trasformare l’occasione parlando di musica.

Il brano più bello (durissima, dice BB):

basta non ascoltare: Pausini, Ferro, Amoroso, Errore, Modà, Ramazzotti, Antonacci, Masini, Povia, Pupo (…to be continued)

Il brano più utile:

King del rap – Marracash (rinominato “Marratrash”). Utilissimo perchè,  una volta sentitolo, ci si evita la perdita di tempo di ascoltarne altri. 😀

Il brano più popolare (quello che risuona più sovente durante le nostre preparazioni culinarie):

Bei mir bist du shoen – Puppini Sisters

Il brano dal (suc)cesso sorprendente:

Per la gioia del nostro intestino non ne mancano, però quello più utile degli ultimi tempi…

The winner is ….

Danza kuduro – Don Omar

Il brano sottovalutato:

Harmony korine – Steven Wilson (e godetevi la bellezza del video)

Il brano più controverso:

uno qualsiasi – Apicella feat. Berlusconi (perchè ci piacerebbe pensare che fosse sempre un brutto sogno)

Il brano di cui andiamo più fieri (sorridiamo un po’):

La nostra versione di Enjoy the silence dei Depeche Mode, con il video di Stefano Decarli

Siamo stati un po’ antipatici, forse … 😛

Ciao ciao

NdC