Zucconi

ore 9:13
-Amore, allora torni a casa oggi?-
-Sì, anche se c’è un tempaccio… Speriamo bene per i treni.-

ore 17:30, Stazione SMN, Fi
-Il mio Intercity ha appena 210 minuti di ritardo… Che faccio, parto lo stesso?-
-Non so… Forse è meglio se rimandi a domani.-
-Non sia mai. Parto.-
Quando le Rosse Cantanti si mettono in testa una cosa, meglio assecondarle.

ore 22:36, Stazione Principe, Ge
Operazione “Recupero-BB”. Un ectoplasma dai capelli rossi e l’aria smunta e contrita si materializza sul binario 12.
-Dai che andiamo a casa… E’ tutto finito.-
L’ectoplasma è ammutolito  per le 2 ore trascorse nella stazione di Pisa a lanciare briciole ad agguerritissimi piccioni prossimi all’ibernazione.
-Su, ora andiamo a casa e ti fai una bella dormita. Pensa che avevo anche comprato due biglietti per il concerto su “Stageit” di Ingrid Michaelson. Sai quel sito online di cui ti avevo parlato, in cui gli artisti si esibiscono in miniset acustici direttamente dalle loro camerette? C’era scritto stasera alle 8, ma non l’hanno trasmesso. Pazienza. Tanto non saremmo stati insieme.-
-Mannaggia ai ritardi! E da dove veniva trasmesso?-
-Da New York, ovviamente!-
-…-
-Che c’è?-
-…Ovviamente avrai considerato le 6 ore di fuso orario…-
-…Ops. Aspetta che controllo. –
-Quindi, facendo un rapido calcolo… Il concerto è alle 2 di stanotte.-

Ore 1:54, letto di casa Cabrini.
Lei è sepolta sotto una coltre di coperte (spunta solo la parte superiore del cranio), lui finge di leggere un libro di ricette vegan australiane ma dorme da un’ora appoggiato alla testiera del letto, con la bavetta che pende pericolosamente sulla fronte di lei. Suona la sveglia.
-Amore…?-
-Mncijrenfrrrjjj.-
-Amore… sono le due. C’è il concerto di Ingrid!-
-Ol otnes ad ottos el etrepoc-
-Va bene, amore. Io accendo il computer.-

“I just want to be ok, be ok, be ok I just want to be ok today”


…intona Ingrid spensierata, accompagnandosi con il suo fido Ukulele. 350 persone connesse da tutto il mondo twittano a ripetizione commenti e battute, mettendo a dura prova la già scarsissima attenzione dei nostri due eroi. BB riemerge per un attimo dalla coltre di coperte, bofonchia qualcosa sulla camicia a quadri di Ingrid, dopodiché collassa definitivamente (salvo sostenere, in seguito, di aver recepito perfettamente tale sfumatura timbrica in tale canzone al tale minuto del live).
Cabrini, ormai rimasto solo, si sveglierà solo alle 4 con il Mac in grembo, accorgendosi che tutto ciò che aveva creduto di udire dal secondo pezzo in poi era accaduto solo nei suoi sogni (ecco spiegato perché per un attimo Ingrid indossava un costume giallo da Teletubbie e intonava “La Cumparsita”).
Detto questo… Ecco a voi i bocconcini di zucca su crema di tofu, ottimo aperitivo leggero e stuzzicante.
Con questa ricetta partecipiamo al photo finish a “Salutiamoci“, che questo mese è ospitato dal blog “La via macrobiotica“. Ingrediente del mese è la zucca, immancabile sulla nostra tavola.

INGREDIENTI x 2 persone:

  • 1 panetto da 200 g di tofu al naturale
  • una fetta di zucca Delica bio
  • 1 bustina di zafferano bio
  • alga Dulse in fiocchi
  • olio evo
  • sale marino integrale

Sminuzzare finemente il tofu e farlo saltare in padella con un filo d’olio. Dopo pochi minuti aggiungere lo zafferano sciolto in 3 cucchiai di acqua calda, salare e far ritirare il liquido. Frullare a crema il tofu con un minipimer, aggiungendo un filo d’olio ed eventualmente poca acqua calda per far emulsionare meglio la crema e darle la giusta consistenza. Tagliare a cubetti la zucca e cuocerla per 5 minuti al vapore. Servire adagiando i cubetti su un letto di crema dopo averli salati e guarnire il piatto con qualche fiocco d’alga Dulse. La crema avanzata sarà ottima da spalmare su dei crostini.

Ascolto del giorno: Ingrid Michaelson – “The chain”.

Ciao ciao!
NdC

flag_uk  INGREDIENTS for vegan pumpkin appetizer (serves 2):

 

  • 200 g of natural tofu
  • a slice of Delica pumpkin
  • 1 sachet of saffron powder
  • 1 tablespoon of Dulse seaweed flakes
  • extra virgin olive oil
  • salt

Finely chop the tofu and cook in a pan with a little olive oil. After a few minutes add the saffron dissolved in 3 tablespoons of hot water, add salt and cook until water evaporates. Blend tofu with a blender, adding a little olive oil, salt and a little warm water to emulsify the cream and give her the right consistency. Dice the pumpkin and steam for 5 minutes. Serve putting cubes on a bed of cream and garnishing with Dulse seaweed flakes.

“Guido” il trattore

16 settembre 2012, ore 09.45: partenza da Ravascletto, meravigliosa oasi di pace nel cuore della Carnia. Ore 18.45 del medesimo giorno: arrivo in quel di Zena. Totale: 9 ore (ebbene sì!) di viaggio e di progressivo “ritorno alla civiltà”. Difficile, difficilissimo spiegare cosa significhi partire da QUI…
e ritrovarsi catapultati nella stazione di Milano a fare lo slaloom tra migliaia di valigie-schiacciasassi, scie chimiche ascellari e schermi pubblicitari con un numero di pollici che neanche i più fantasiosi racconti di Asimov avrebbero potuto concepire. I due Musicanti osservano catatonici lo spaccato di umanità che si para loro davanti, dopodiché si gettano nella calca. Un minuto di silenzio per la fine della settimana di vera Pace montanara DOC (quella in cui se incontri un essere umano per strada, vista l’eccezionalità dell’evento, non solo lo saluti, ma ci scambi anche due chiacchiere… pensate un po’!). E dire che la Rossa Cantante, colta da un raptus di entusiasmo, aveva pure fantasticato su una vita da vera carnica, con tanto di patente per trattore (che abbiamo affettuosamente soprannominato “Guido”)…

Vabbè. Sorvoliamo sulla depressione post-partenza e passiamo alla ricetta. Signori e signore… non ci crederete, ma anche all’Eurospar “locale” (a 20 km da Ravascletto) esistono latte di riso e tofu! Se poi aggiungiamo le mele degli alberi di casa (attimo di commozione per il coraggio dimostrato nel sopravvivere alle ammaccature post-grandinata estiva…),

ecco servito per voi un dessert da giardino coi fiocchi. Considerate che le dosi dipendono molto dal tipo di tofu (che può dare un composto più o meno cremoso) e dalla dolcezza desiderata.
INGREDIENTI x 3/4 persone:

  • 200 g di tofu al naturale tagliato a dadini
  • 1 vasetto di yogurt di soia (noi abbiamo usato quello alla vaniglia, già dolcificato)
  • 2 C di malto di mais (regolatevi, comunque, in base alla dolcezza dello yogurt)
  • 2 mele tagliate a dadini (se preferite potete usare delle pere)
  • 3 C di cocco disidratato in polvere
  • cannella qb
  • 2 C di zucchero

Saltare in padella le mele con lo zucchero, finché non saranno ammorbidite e caramellate. Far lessare il tofu per pochi minuti, scolare e frullare insieme a malto e yogurt. Aggiungere 2 C di cocco e gran parte delle mele e mescolare. Servire la crema in bicchierini, guarnendo con il cocco, la cannella e le mele restanti.
Ascolto del giorno: Stelutis alpinis.

Ciao ciao!
NdC

INGREDIENTS (serves 2-3)

 

  • 200 g of natural tofu, cut into cubes
  • 1 cup soy yogurt (we used the vanilla yogurt, already sweetened)
  • 2-3 tblsp of corn malt (according to the sweetness of your yogurt)
  • 2 apples, diced (you can use pears, if you prefer)
  • 3 tblsp desiccated coconut powder
  • cinnamon to taste
  • tbsp sugar

Pan the apples with sugar, until they are softened and caramelized. Boil the tofu for a few minutes, drain and blend together with malt and yogurt. Add 2 tbsp coconut and most of the apples and blend again. Serve the cream into small glasses and garnish with the coconut, cinnamon and apples.

Meno male che cischeic!

Come molti di voi avranno intuito, gli Almost 3 sono spesso soggetti a infatuazioni culinarie monotematiche (qualcuno li chiamerebbe, forse più scientificamente, ‘disturbi ossessivo-compulsivi’). Dopo mandorle e carrube, è la volta del famigerato cheesecake vegan. Folgorati sulla via di Damasco da quello assaggiato a ‘Dolce Vegan’ a Firenze, ancora adesso i nostri eroi si svegliano nel cuore della notte madidi di sudore al pensiero del momento dell’affondo del cucchiaino nella crema, rivivendo la soave esperienza in slow-motion. Ovviamente da quel preciso istante è partita una ricerca capillare tra libri e siti Internet della Ricetta Perfetta (roba da far impallidire il KGB). Tanti spunti interessanti, MA… Quel gusto così formaggioso non poteva essere solo frutto di un momentaneo obnubilamento dei sensi. La Rete Globale svela finalmente l’arcano: alla base di tutto c’è il formaggio vegan spamabile, il famigerato “Sheese”! Chi di voi l’ha provato?
Sta di fatto che la pigrizia verso gli ordini online e la voglia di sperimentare una ricetta salva-fegato, nel caso degli Almost 3, hanno stuzzicato la fantasia. Perchè dover incaponirsi a ricreare il gusto del formaggio impazzendo con oli e grassi vegetali e surrogati, quando si può avere un dessert un peletto più leggero ma comunque decisamente slurposo? Complice una riunione con il GenoVEGas, recentissima e stimolante (anche per le papille gustative :-P) scoperta, Cabrini e BB si sono cimentati con una versione “Cheesecake 1.0” a base di latte di cocco e tofu. Tanto bello e fotogenico, ma un po’ deboluccio per quanto riguarda il gusto della crema. Per l’appunto, alla riunione, di tofu-cake ce n’erano ben due, e quello preparato da Sandro tuttofare ha dato il ‘La’ per lanciarsi in una versione 2.0. Intanto un Cabrini iperattivo ha organizzato il primo Instameet genovese (conoscete l’app “Instagram”?), con chili di focaccia zeneize e vinello ligure (tanto, in un modo o nell’altro, si finisce sempre a magna’).

Non contento di una settimana di scrittura di arrangiamenti per il nuovo album di Niccolò Fabi, poi, ieri sera guardava eccitato la Rossa Cantante esclamando:

-Oggi faccio il detersivo per piatti!-

Ci sono donne che combattono perchè il proprio compagno sparecchi la tavola dopo mangiato. Cabrini produce persino il detersivo. Ah, come cambiano i tempi!
E, per finire, stamattina il laboratorio “Note di cucina” non poteva non sfornare una pizzata home made con tanto di Mozzarisella, altra recente scoperta.

Ma come si potrà autoprodurre in casa…?

TO BE CONTINUED…

Intanto beccatevi il tofu-cake 2.0.

INGREDIENTI x 2 bicchieri monoporzione:

  • 100 g di yogurt di soia ai frutti di bosco
  • 150 g di silken tofu
  • 1 C e 1/2 di malto di mais
  • 1 C di sciroppo d’acero
  • 1/2 c scarso di agar agar in polvere
  • 6 biscotti vegan
  • 3 C di latte vegetale a piacere o succo di mela limpido
  • composta di albicocche qb
  • 6 mirtilli rossi disidratati

Preparare la base, sbriciolando i biscotti e bagnandoli con il latte o il succo di mela. Stendere il tutto sul fondo dei due bicchierini, compattandolo con le dita inumidite. Riporre in freezer per circa 10 minuti, dopodichè trasferire in frigo. Intanto unire il sliken tofu allo yogurt e frullare con il minipimer. Aggiungere il malto e lo sciroppo d’acero e frullare ancora, fino a ottenere un composto omogeneo. Sciogliere l’agar agar in un dito d’acqua fredda, trasferirlo in un pentolino, unirvi la crema e portare a ebollizione. Far bollire ancora per un paio di minuti, girando continuamente. Una volta raffreddatasi un po’, versare la crema nei bicchierini. Lasciare in frigorifero per un’oretta, dopodichè guarnire con uno strato di composta e i mirtilli rossi.
Ascolto del giorno: The Sixters

Ciao ciao! NdC

Siamo tonnati!

Giorni di prove, scrittura e live, per i nostri musici. Mentre il GnuQuartet affila gli zoccoli in attesa della transumanza verso Roma, nella quale lo attende nientepopodimeno che il palco del primo maggio, gli Almost 3 sgranocchiano patatine di sedano rapa al forno pianificando le scalette per i prossimi concerti. Tra una scorri_banda musicale e l’altra capita, poi, un fantastico invito a cena (ancora più divertente e stimolante, perchè della serie “ognunoportaqualcosa”). Cabrini e BB, essendo i primi a smistare il giro di telefonate, si accaparrano con zampa lesta le due portate generalmente più ambite, ovvero salsine per i crostini e dolce. Pomeriggio di duro lavoro per il frullatore, dunque (Minipimer chiede da tempo un pagamento extra per gli straordinari, ma Confingusto ribatte con un deciso “no” imposto dalla crisi). Risultato dell’Operazione Frullatutto sono 3 cremine da leccarsi le dita, due delle quali già oggetto di precedenti post di “Note di cucina”. La terza new entry, di grande soddisfazione per un palato vegano, sul campo onnivoro se l’è battuta con le altre due a suon di cucchiaiate, uscendo sconfitta dall’imbattibile mandorle/olive/anacardi, è vero, ma con grande dignità (per decretare il vincitore ci sono voluti photo finish e analisi dei RIS sui resti nei barattoli).

Contraddistingue la cremina un’inquietante somiglianza (peraltro del tutto casuale) con il Rio Mare Snack. Avete presente la martellante pubblicità del “voulez vous patè avec moi”, che ha infestato le nostre TV per anni? Ecco. Anche noi, che per credo religioso accendiamo la TV solo in occasione della ricorrenza zulu del 30 di febbraio, ricordiamo con imbarazzo il sopracciglio alzato in un maldestro tentativo di ammiccamento del povero ragazzo protagonista dello spot. Sapendo cosa si nasconde dietro alla pesca del tonno, non potevamo non cogliere l’occasione e dedicare il nostro patè a quest’argomento spinoso (e non ci riferiamo alle lische).

Via con la ricetta, dunque:

INGREDIENTI:

  • 250 g di tofu al naturale
  • 3/4 pomodori secchi
  • 25 g di olio evo
  • 30 g di panna di soia da cucina
  • 4 cucchiai di lievito alimentare in scaglie
  • 1 c di erba cipollina
  • 1/2 C di semi di sesamo tostati
  • 3 C di acqua calda (da dosare, comunque, in base alla consistenza)
  • 1 c abbondante di alghe dulse in fiocchi
  • peperoncino qb
  • sale qb

Lasciare in ammollo i pomodori secchi per una mezz’oretta, dopodichè scolarli e strizzarli. Spezzettare il tofu e frullarlo. Aggiungere gli ingredienti secchi e frullare ancora. Unire infine l’olio e la panna, regolando la quantità di acqua necessaria a ottenere la consistenza desiderata.

Ascolto del giorno: Andrews sisters

Ciao ciao!

NdC

www…urstel!

“Che è ‘sta roba”, direte voi? Che il violoncellista sia stato colto da un raptus di Vangoghiana follia, amputandosi le dita? Tranquilli, niente di tutto ciò: i salsicciotti in questione sono assolutamente cruelty free. Cabrini e la Rossa Cantante, folgorati dall’ultimo numero di Terra Nuova, si lanciano sulla ricetta dei famigerati wurstel di tofu. BB, che non avrebbe scommesso un cece secco sulla riuscita dell’esperimento (ancora le è rimasto il sopracciglio alzato, e non vuole saperne di tornare al suo posto), continua a interrogarsi su come possa essere avvenuta questa strana alchimia. Sta di fatto che i wurstel in questione sono talmente wurstelosi da incutere un po’ di timore. A fare da cavia a cena è stato San Luigi da Zena, che si è prestato con convinzione a spazzolarsi una cena vegan in piena regola. Farifrittata, cremina formaggiosa di tofu, hummus, salsina alle olive, spiedini di tofu alle olive con pomodorini e avocado, piadine, insalatona, i fantomatici wurstel e, per finire, tartufi raw.
Un successone! Cuochi e cavia felici e zavorr(burp!)ati quanto basta.
In più… E’ finalmente online il nuovo sito degli Almost 3! Foto, video, date, store e chipiunehapiunemetta: se come noi siete curiosi come macachi giapponesi, non potete non dare una spulciatina :-)!
E ora… La ricetta: provare per credere!!!
INGREDIENTI:

  • 180 g di tofu al naturale
  • 60 g di farina di glutine (o seitan istantaneo)
  • 4 C di lievito in scaglie
  • 2 o 3 c di paprika
  • 2 C di olio evo
  • noce moscata qb
  • sale qb
  • pepe nero macinato qb

Essendo il nostro primo esperimento del genere abbiamo fatto i bravi e, per una volta, abbiamo seguito per filo e per segno la ricetta. La prossima volta, però, largo all’inventiva, soprattutto con le spezie!
Scolare il tofu, tagliarlo a pezzetti e frullarlo nel mixer. Unire gli ingredienti secchi (compresi sale e pepe), l’olio e frullare per alcuni secondi per amalgamare. Dividere l’impasto in 4 parti e formare 4 wurstel, prima aiutandosi con le mani e poi facendoli rotolare su un tagliere. Avvolgerli in carta da forno e poi nella carta d’alluminio, chiudendo le estremità a caramella. Cuocerli a vapore per 20-25 minuti e lasciarli raffreddare. Ottimi rosolati alla piastra, nelle insalate, in hot dog, ecc. ecc. Per salutarci, ecco un gioiellino di Luigi (il nostro ospite-cavia), con le musiche di Cabrini. Enjoy it! 🙂

Ciao ciao!

NdC

Sperimentavoca(n)do

Dopo il soggiorno roman(tic)o, ancora qualche giorno di lontananza tra Cabrini e la Rossa Cantante; l’uno impegnato nelle ultimissime date marchigiane del tour con fior di cenette annesse, l’altra in una toccata e fuga in quel di Firenze, ma con valigia ancora intonsa (biancheria sporca a parte, s’intende!) causa concerto imminente nel cuneese. Come forse qualcuno di voi avrà intuito, quando i chilometri li separano, caratterizza i nostri due beniamini una spiccata propensione a gettarsi sui fornelli al grido di:
-Carenze d’affètto? Affétta!-
Freddure a parte, la Rossa Cantante si piazza dunque ai fornelli comb_attiva e propositiva, puntando sulla tattica del “rischiatutto” e sperimentando all’impazzata qualsiasi idea le ronzi per la testa, complice la presenza di due coraggiose cavie pronte a immolarsi per la causa, alias madre e sorella maggiore (ribadiamo con convinzione il nostro NO alla vivisezione, con la sola eccezione dei due succitati individui, che accettano di sottoporsi volontariamente ai trattamenti). Sarà che ancora non sono stati riscontrati casi di avvelenamento, ma in casa BarBacetto (ecco svelato il mistero del soprannome ‘BB’…) i manicaretti vengono solitamente accolti con entusiasmo. Non fanno eccezione queste crespelle con crema di avocado, broccoli e tofu. Il trucco è quello di far assaggiare il manicaretto PRIMA di elencarne gli ingredienti. Dopo l’approvazione da parte della cavia, si potrà procedere alla descrizione della preparazione, svelando che sì, dentro c’era quell’avocado del diavolo che a una delle due proprio non piace. Eppure… Saranno i capperi, sarà la salsa di soia, sarà quel che sarà, ma le crespelle vegan hanno avuto vita breve. R.I.P…

INGREDIENTI x 4 crespelle:

Per il ripieno:

  •  1/2 avocado di medie dimensioni
  • 150 g di tofu
  • le cime di 1 broccolo
  • 1C di lievito alimentare in scaglie
  • 1 C di capperi dissalati
  • 1/2 bicchiere di acqua di cottura dei broccoli
  • sale, pepe e timo qb

Per le crespelle:

  • 3 C di farina “00”
  • 5 C di farina integrale
  • 2 bicchieri scarsi di latte di soia non zuccherato
  • 1 C di olio evo
  • una presa di sale
  • salsa di soia a piacere
  • olio evo per ungere la padella

Lessare le cime di broccolo in acqua salata per 8 minuti. Scolare e trasferire nel frullatore, unendo il tofu e l’avocado fatti a pezzetti, i capperi, sale, pepe, lievito, timo e l’acqua di cottura (poco alla volta, dosandola in modo da ottenere un composto cremoso). Versare le farine setacciate, il sale e il cucchiaio d’olio in una terrina, aggiungendo il latte di soia poco alla volta mescolando con cura, in modo da evitare la formazione di grumi. Mettere sul fuoco una padella antiaderente capiente dopo averla unta con un po’ di carta assorbente imbevuta d’olio. Quando sarà ben calda, servirsi di un mestolo per dosare l’impasto (una “mestolata” per ogni crespella). Cuocere ogni lato per 2/3 minuti. Spalmare un po’ di crema al centro di ogni crespella e richiuderla arrotolandola. Se siete amanti della salsa di soia, versatene qualche goccia sui vostri “cannoli”, darà una “spinta” in più :-).

Ascolto del giorno: Quartetto Cetra

Ciao ciao!

NdC

Batti un colpo se cheesecake!

Questa è la seconda puntata della miniserie “Il ringraziamento del pollo”. Eravamo rimasti a una BB affamata di ritorno dai concerti che si sgrifava seitan e basmati a velocità supersonica. Ma tra quegli attimi e il successivo momento “divanite”, in realtà, abbiamo trascurato un particolare tutt’altro che secondario. L’instancabile Cabrini, infatti, spalanca improvvisamente il frigo estraendone a sorpresa due conturbanti tofu-cakes (liberamente ispirati, ovviamente, al classicissimo e “onnivoro” cheesecake). Attimo di commozione, primo piano sullo sguardo languido di BB (brevissimo, per la verità, perchè nel giro di un microsecondo il primo cucchiaino è già nelle fauci della rossa cantante). Per giunta il suddetto dolcetto è pure super-sano, come nella miglior tradizione del Maestro Cabrini! No latticini, no zucchero. Neanche un briciolo di senso di colpa, dunque, a frapporsi tra le bocche e le due coppette. Ma bando alle ciance: raccontiamo la ricetta, onde evitare aumenti della salivazione incontrollati.

INGREDIENTI x 4 persone:

  • 250 g di tofu
  • 1 bicchiere e mezzo di latte di soia
  • 1 cucchiaino di vaniglia in polvere
  • 2 cucchiai di malto di mais
  • 100 g di mandorle sgusciate
  • una vaschetta di lamponi
  • 16 biscotti secchi al cacao vegan+poco latte per ammorbidirli

Sbriciolare i biscotti e aggiungere latte quanto basta per ottenere un composto appena umido, modellabile. Coprire il fondo di 4 coppette e tenerle una decina di minuti in freezer. Portare il latte a bollore con la vaniglia e aggiungere il malto e il tofu sbriciolato, lessandolo a fuoco basso per 10 minuti circa. Passare la crema al minipimer e far raffreddare. Intanto tostare le mandorle per pochi minuti in una padella antiaderente, dopodichè tritarle e unirle alla crema di tofu. Completare le coppette con il composto così ottenuto e decorare con i lamponi.

Ascolto del giorno: Aziza Zadeh

Ciao ciao!

NdC

Per non rimanere con l’amaro in bocca

D’accordo, il radicchio è indiscutibilmente, irrimediabilmente amaro e quasi tutti, da piccoli, lo odiavamo (nella top delle verdure più ostiche se la batteva con cavoli e cavolini vari, indivia, carciofi, ecc. ecc….). Tipica la scena in cui la nonna di turno tentava di rifilare al/la nipotino/a misteriose (e sospette) insalate, con la solita affermazione ‘Guarda che non è amara, è lattuga tenera tenera’, per poi beccarsi smorfie di profondo disgusto e disprezzo una volta inserita in bocca la prima forchettata -_-. Da qui l’idea di provare a ottenere un gusto più “rotondo” e meno aggressivo, senza privare il nostro povero, bistrattato ortaggio della sua personalità “di spicco”. Una specie di pesto-salsa di radicchio, con l’aggiunta di lievito, silk tofu e noci, per condire una pasta tipicamente ligure: i corzetti.

INGREDIENTI x due persone:

  • un cespo di radicchio di Chioggia
  • 160 g di corzetti (o altra pasta a piacere)
  • 4 noci
  • 1 C abbondante di silk tofu
  • 1 C di lievito alimentare in scaglie
  • 1 C di olio evo
  • sale e pepe qb

Far saltare per 5 minuti circa in padella il radicchio tagliato a striscioline, aggiungendo un po’ d’acqua di cottura della pasta per evitare di usare troppo olio, ottenendo quindi una salsa più leggera. Salare e pepare a piacere. Terminata la cottura, frullare al minipimer il radicchio con le noci, il silk tofu (quello morbido, per intendersi :-)) e il lievito. Una volta scolata la pasta, ripassarla in padella con la salsa ottenuta.

Ascolto del giorno: l’album scaricabile gratuitamente che Stefano ha scritto in treno con il suo iPhone durante i lunghi viaggi estivi 🙂

Ciao ciao!

NdC

Cucinofonia

Domenica di ritorno alla normalità, qui a Zena. Le strade si riempiono, compare un timido sole e gli Almost 3 si lanciano in un invito a pranzo. Ricette semplici e vegane, “somministrate” agli invitati (impreparati sul tema). Missione compiuta! Tutto spazzolato e condito da vari “Ma cos’è questo? Come avete detto che si chiama? Ma la ricetta dove la trovo?”. Si inizia con un esperimento; tanta voglia di provare il silken tofu e un bel po’ di zucchine in frigorifero. Risultato: una deliziosa crema di zucchine, capperi e tofu con anacardi.

INGREDIENTI (“a occhio”):

  • 4 zucchine piccole tagliate a rondelle
  • 1C di capperi sotto sale dissalati
  • 150g di tofu Kinugoshi
  • una manciata di anacardi tritati
  • lievito alimentare in scaglie
  • acqua e sale qb
Stufare le zucchine in un pentolino con poca acqua per 10 minuti. Salare e unire i capperi verso fine cottura. Trasferire il composto in un bicchiere da frullatore e aggiungere il tofu, regolandone eventualmente la dose in base alla consistenza. Frullare il tutto con il minipimer e decorare con gli anacardi, aggiungendo, a piacere, un po’ di lievito alimentare. Ottima da spalmare su Crackers, pane tostato o gallette.
Passiamo al primo, super-autunnale: orzo con crema di zucca e funghi porcini.
INGREDIENTI x 4:
  • un pezzo di zucca Hokkaido pulita e tagliata a tocchetti (circa 4 hg)
  • 15g di funghi secchi messi in ammollo, strizzati e tritati
  • rosmarino, maggiorana, timo e pepe qb
  • 280g di orzo
  • 1C di olio evo
  • sale e acqua qb
  • 1 scalogno tritato (fac)
Far stufare lo scalogno con l’olio e aggiungere la zucca e i funghi, unendo eventualmente un po’ di liquido filtrato dall’ammollo dei funghi o semplice acqua calda. Far cuocere a fuoco moderato coprendo per 15 minuti e cuocere l’orzo perlato come da istruzioni sulla confezione. Schiacciare la zucca con un cucchiaio e allungare con un po’ d’acqua di cottura dell’orzo, se necessario. Aggiustare di sale e di pepe e unire il condimento all’orzo, dopo averlo scolato.
Infine, ecco il momento della intramontabile Farifrittata, un’ottima alternativa alla sua “cugina” non vegana.
INGREDIENTI:
  • 150g di farina di ceci
  • 300g di acqua
  • 2 zucchine tagliate a dadini
  • erba cipollina
  • sale e pepe qb
  • 2C d’olio evo
Amalgamare l’acqua alla farina con una frusta, unendo le zucchine, l’erba cipollina, il sale e il pepe. Cuocere in una padella antiaderente spennellata con l’olio girando la “frittata” a metà cottura.
A questo punto vi chiederete: e la musica? Non aggiungiamo altro, lasciamo solo il link  al nostro “parto” della giornata…

Torta di zucca e bietole

Che emozione… Il primo post di “Notedicucina”! Un po’ come la Numero Uno di zio Paperone :-). Ci stiamo abituando sempre di più a stare sul palco e avevamo perso un po’ l’allenamento a pubblicare posts sul Web. Piuttosto che aggiornare lo Zucchino d’Oro in versione 3.0, vista la recente trasformazione di Mr Zucchino in cuoco “naturale” e l’aggiunta di una “Zucchina” in cucina, siamo arrivati alla conclusione che “tu is megliu che uan” e abbiamo fatto un po’ di restyling :-). Parleremo di cucina vegetariana e vegana, di suggerimenti per succulenti ascolti musicali che possano accompagnarvi in cucina durante i vostri spadellamenti e delle avventure degli Almost 3. “Note” in senso musicale, quindi, ma anche “appunti” per accostarsi al nostro tipo di cucina, etico e alla portata di tutti. Parola d’ordine: sperimentare!

Pronti? Via! Ecco la prima ricetta, ispirata dal libro “Cavoli e zucche in cucina“.
INGREDIENTI per una tortiera da 26cm:

  • 200g di farina tipo 0
  • 450g di zucca Hokkaido
  • 300g di bietole
  • 2 scalogni
  • 6-7C d’olio evo
  • acqua ghiacciata qb
  • sale qb

Cuocere le bietole in una pentola con pochissima acqua sul fondo e un pizzico di sale. Scolare, far freddare, strizzare bene e tritare. In un cucchiaio d’olio far stufare gli scalogni finemente tritati, aggiungendo eventualmente poca acqua. Unire la zucca tagliata a cubetti, salare e cuocere per circa 15 minuti (il tutto deve risultare morbido e asciutto). A fine cottura mescolare alla bietola tritata. Preparare la sfoglia lavorando velocemente la farina con 4 cucchiai d’olio, il sale e acqua molto fredda, fino a ottenere un insieme omogeneo. Stendere 2/3 del preparato in una sfoglia molto sottile. Spennellare una teglia con poco olio e foderarla con la medesima. Riempire la base con il ripieno di verdure, ricoprirla con un disco di sfoglia (ottenuto con la pasta restante) e spennellare la superficie con poco olio stemperato con acqua. Cuocere in forno già caldo a 180°C per 40 minuti circa.

Ascolto consigliato: Phantogram