1) Questa è la storia di uno strumento sfortunato. Chi ama la cucina ma detesta i musicisti logorroici può agevolmente passare al punto 2 (sappiate, però, che Mr Cello se ne avrà a male).
Per chi ancora non lo sapesse, Cabrini suona il violoncello. O meglio: Cabrini maltratta il suo violoncello. Il povero papà liutaio, nel dare vita a Mr Cello con tanta cura e maestria, aveva grandi progetti per lui: Shostakovich, Traviate, suites di Bach… Le cose sono andate diversamente. Fino a qualche anno fa tutto filava liscio e Cabrini, da bravo professore d’orchestra, coccolava e accudiva il suo strumento rimpinguandolo con dosi massicce di melodie da lacrimafacile. Mr Cello (aka Pio, il nome che il suo speranzoso papà gli assegnò in un lontano giorno di tiepido sole primaverile), nonostante avesse visto più volte il proprietario cadere nella tentazione di suonare la Musica del Diavolo, tutto sommato dormiva sonni tranquilli. Poi arrivarono loro. Animali-chimera che scalpitavano in lontananza sollevando nuvole di polvere e lasciando dietro di sé morte e distruzione. Pio vide scorrere in un istante davanti alle sue “s” il momento della consegna nelle mani di un Cabrini commosso ed emozionato, l’ansia prima dei concorsi, la terribile audizione per entrare in orchestra, le cantanti liriche scollacciate e quella volta che per fare uno scherzo al direttore i fiati si infilarono nel buio terrificanti maschere da Halloween, per poi continuare a suonare con nonchalance conciati così. Poi fu il nulla. Loro, gli Gnu, erano arrivati. Pio sentì i sensi abbandonarlo, fu avvolto dall’oscurità e osservò il suo corpo dall’alto giacere inerme nella buca dell’orchestra, poi fu inghiottito da un tunnel di luce e una piacevole sensazione di pace si impadronì di lui. Da lì… La rinascita nel mondo dei peccatori. Cabrini cominciò rapidamente a usarlo a mo’ di basso, chitarra, banjo, strumento a percussione, stendibiancheria e macchina per il cappuccino (al latte di riso, ovviamente). Da Bach si passò a Bach_arach, poi a De André (e fin lì ci si poteva stare), infine ai Metallica. Lo step definitivo della conversione avvenne quando il nome di battesimo di Mr Cello fu deturpato da un’agghicciante canzoncina che blaterava di pulcini e trattori. A quel punto Pio non poté più nulla, e anche gli orridi strumenti di perdizione dei turpi chitarristi, ovvero pedaliere e distorsori, fecero capolino in una lugubre notte d’inverno. Il GnuQuartet era nato. Niente sarebbe mai stato come prima. Oggi Mr Cello suona rock, la sua anima è definitivamente corrotta e vi annuncia con orgoglio che è appena uscito “Muse_ic – GnuQuartet plays Muse” (sapevatelo e, se vi va… scaricavatelo :-D!). E Cabrini? Cabrini fa il figo e si mette lo smalto nero ma, si sa, gli anni passano, e due giorni fa un malefico crampetto alla mano sinistra gli ha fatto lo sgambetto durante la sfrenata esecuzione di “New Born”. Ed eccoci, finalmente, al punto 2!
2) Le banane. Lo dicevano le nonne, lo dicono molti medici (anche se, come sempre, su Internet si trovano frotte di smentite e controsmentite): contengono molto potassio e, oltre ad avere tante altre virtù, sono ottime per evitare i crampi. Indi per cui… Violoncellisti rock, bodybuilders e sportivi della domenica… fate anche voi colazione con il banana bread! Un must semplicissimo (ricetta in “cups”, che noi troviamo comodissime), con mille varianti e adorato dai foodbloggers. Ecco la nostra versione :-).
INGREDIENTI:
- 2 cup (ovvero un recipiente con capacità di 250 ml) di farina 0
- 1 C di lievito al cremortartaro
- 2 banane mature
- 1/2 cup di succo d’agave
- 1/2 cup di latte di riso
- 1/3 cup di olio di mais
- un pizzico di sale
- un pizzico di vaniglia in polvere
- 1/2 cup di uvetta
- 1/3 cup di mandorle tritate finemente
Mescolare in una ciotola gli ingredienti solidi. In un recipiente a parte frullare olio, succo d’agave, latte e banane. Unire poco alla volta il composto agli ingredienti solidi, avendo cura che non si formino grumi. Infornare in una teglia da plumcake a 180 °C per 45-50 minuti.
INGREDIENTS (for 1 banana bread):
- 1 cup of all-purpose flour
- 1 tbsp of natural baking powder
- 2 ripe bananas
- 1/2 cup of agave syrup
- 1/2 cup of rice milk
- 1/3 cup of corn oil
- a pinch of salt
- a pinch of vanilla powder
- 1/2 cup raisins
- 1/3 cup finely chopped almonds
Mix dry ingredients in a bowl. Place oil, agave syrup, milk and bananas in a blender and process. Add the mixture to the dry ingredients a little at a time, mixing carefully. Bake in a baking plumcake lined with baking paper at 180 ° C for 45-50 minutes.
Ciao ciao!
NdC
Per il punto 1) secondo me anche Bach con le sue improvvisazioni ai suoi tempi era un sovversivo 😉
mentre per il punto 2) odio le ricette in cups, ciò nonostante il banana bread sembra assai buono buona giornata
1) Lo era eccome! 🙂
2) Noi le adoriamo perché si evita l’uso della bilancia… Avendo i misurini standard a casa (che si trovano a poco in molti negozi) non abbiamo il problema di “regolarci” su quanto effettivamente sia una cup. Buona giornata di sole :-)!
Questo banana bread lo voglio assolutamente provare… così soffice ed invitante.
Molto belle le foto!
P.S.
Anche io faccio tutto con le cups e le trovo comodissime 🙂
Ciao!
Franco
Vedrai che non ti deluderà :-). Ovviamente puoi sostituire uvetta e mandorle con frutta secca a piacimento. Ancora complimenti per il Workshop!
Bach era un jazzista! 😀 bellissima ricetta e bellissimi anche voi! 😀 un bacione!!!
Federica 😀
Ecco perché Cabrini è finito così… E’ stata l’influenza malefica di Bach :-D! Un abbraccio
Amo la cucina
Amo i musicisti logorroici
Come non si fa ad amare un Violoncello di nome Pio
Odio il Pulcino Pio
Odio (anche io) le Cups
MA AMO IL BANANA BREAD
Vi assolvo con 20 ave maria e una fetta di banana bread…a me! 😉
Vada per l’assoluzione. Però ‘sta cosa delle cups va approfondita… Ci par di capire che ci siano due fazioni in netta contrapposizione 😀
confesso: sono passata al punto due, anche se ho intravisto che si parla di Bach e ciò “mi piace” 😉 . al punto due, dicevo, mi sono innamorata di questa ricetta, la banana è il mio frutto preferito!
🙂 Musicisti chiacchieroni…
Io amo i dolci!!! Questa non la consoco ma tendo + verso quelli americani cheesecakes, cupcakes brownies, velvet cales…cose così
Ciao Calipso, grazie di essere passata a trovarci! Provala… E’ un dolce molto leggero, soffice, perfetto per la colazione e che si presta a molte varianti.
me la sono segnata, la provo senz’altro poi mi faccio ungiro e vedo se trovo qualche altra ricetta sfiziosa 😉
Facci sapere :-)!
Che soffice questo cake, deve essere buonissimo!!!! Mi ci vorrebbe per la colazione di stamattina!!!!!
Morbido e perfetto per colazioni da campione, confermiamo :-). Grazie, Arianna!
che bellezza leggere i vostri post, mi mettono subito di buon umore! e vogliamo parlare di questo banana bread? più tardi devo accendere il forno per cuocere una focaccia, e ci finirà dentro pure lui!!
un abbraccio e buona domenica!
Beh, se il forno è già acceso… non si può non cogliere l’occasione ;-). Un bacione a te e alla famigliola in crescita :-D!
Meravigliosoooooooooooo!!! Lo voglio anch’io, quando venite in Friuli che me ne portate una fetta?
E il pezzo è uno spettacolo!!!
PS: ma quanto mi siete mancati!!! ^_^
Grazie Ale! Ci siete mancati anche voi, amici blogger… Lo slaloom tra un concerto e l’altro non è semplice :-P. La Rossa Cantante è carnica da parte di papà… tu di dove sei esattamente? Magari quest’estate ci scappa lo scambio di torte 🙂