Eccoci! Causa lontananza forzata, gli Almost 3 sfruttano le magie della tecnologia e scrivono il primo post a distanza via Skype. La ricetta è di Cabrini, che si cimenta, in questi ormai sempre più rari giorni di riposo, in impegnativi spostamenti divano-cucina-divano-letto-cucina. Missione: sopravvivere il più a lungo possibile con le scorte di cibo casalinghe, onde evitare di affrontare la leggera brezzolina genovese che spira fuori dal portone. Il nostro cellista stringe così amicizia con gli strani abitanti della Credenza; “Credenza Popolare” narra infatti che essi lo scrutino dagli anfratti più reconditi con espressioni arcigne e risentite (con lui, sì, che si è permesso di ignorarli così a lungo dopo averli acquistati con l’entusiasmo di un bimbo in un negozio di giocattoli): farine di ogni razza e provenienza, legumi dai nomi esotici, mostarde parigine… Se non è scaduto (cosa che, per fortuna, non accade spesso in casa Almost 3), tutto può contribuire ad assecondare l’oblomovismo che affligge il musicista-easy chef in tournée, permettendogli di preparare meravigliosi manicaretti a base di fondi di bustine e idee fulminanti, complici spunti vari dalla Rete e il nostro ultimo acquisto. Abbiamo approfittato infatti delle tappe milanesi del tour per fare una capatina a “La sana gola”, mèta adocchiata da un bel po’, e, oltre a goderci l’atmosfera accogliente e l’ottimo pranzetto vegan, non potevamo non portare con noi un ricordino; d’altronde ci guardava dagli scaffali e diceva “adottatemi”…
Cabrini ha dunque preso spunto, con opportune modifiche causa ingredienti mancanti e succitato oblomovismo, dalla ricetta per la torta Margherita contenuta nell’utilissimo libretto e dalle sperimentazioni sulla crema pasticcera vegan di Marianna. Il titolo del post è un tributo a un casello autostradale a cui negli ultimi mesi ci siamo praticamente abbonati…
INGREDIENTI:
Per la torta:
- 2 tazze di farina bio “0”
- 1 c di vaniglia in polvere
- la scorza grattugiata di un limone bio
- 1 pizzico di sale
- 1 bustina di lievito al cremortartaro
- 1 tazza di latte di soia o di riso
- 1/4 di tazza di olio di mais
- 1/2 tazza di sciroppo d’acero (o malto)
Per la farcia:
- 1/2 tazza di couscous
- 1 tazza d’acqua
- la scorza grattugiata di un limone
- 1 C di zucchero
- vaniglia qb
- latte di soia qb
Procedimento per la torta: unire tutti gli ingredienti liquidi in una terrina, dopodichè aggiungere la farina setacciata con il lievito, la scorza di limone e il sale. Amalgamare bene e versare l’impasto in una teglia precedentemente rivestita di carta da forno. Cuocere a 180°C per 40 minuti.
Procedimento per la crema: cuocere in un pentolino il couscous con l’acqua, la scorza di limone, la vaniglia e lo zucchero, fino a completo assorbimento dell’acqua. Frullare al minipimer, lasciar raffreddare e rifrullare il tutto con qualche cucchiaio di latte per ottenere la densità desiderata.
Ascolto del giorno: Jane Monheit
Ciao ciao!
NdC
Mmmmm che buona, con quella cremina al cous cous!!!
W le ricette di Veganblog, che stimolano salivazione e idee per nuove leccornie!
Mmmmh, mi sembra di sentirne il profumo.. con l’aroma di sciroppo d’acero poi dev’essere una meraviglia! Semplice e golosissima, adatta ad ogni momento..
Sono in tempo per una fettina??
Ma cert… (come non detto: il Maestro si è appena pappato l’ultima fetta -_-)
accidenti! la prossima volta cerchero` di essere piu` veloce nella richiesta.. o magari un po’ di impasto mettetelo di uno stampino da muffin e speditelo qui in trentino! 😉
bravo l’eroico cellista e profondi inchini e ringraziamenti a chi ha voluto renderci partecipi con sì belle descrizioni e parole della vostra impresa epica.. spero che il tempo sia migliorato un po’, altrimenti vi auguro che la credenza vi stupisca di continuo, sino all’arrivo del bel tempo!
meravigliosa questa torta!ma bravi!
Grazie, Herbs! Oggi solleone (oddio, non ci allarghiamo…) sia a Genova che a Firenze, quindi il pericolo Dispensachelangue è scampato! E domani assisteremo finalmente al ricongungimento dei nostri eroi!
E bravo Cabrini!
Zitto zitto qquatto quatto guarda un po’ cosa ci sforna?! 😀
Me lo sono scelto proprio bene. Sì sì! ^ ^ by BB
Sarà che a me le torte con lo sciroppo d’acero solo a sentirle nominare mi mettono il languore…. ma questa è proprio bella!
W le credenze con i loro tesori nascosti e reconditi 😉
Sempre che quei tesori non nascondano colonie di farfalline pronte alla conquista del mondo… 😀
Che simpatica storia la nascita di questa golosa tortina! Gnam!
E che simpatico il libro dal quale ha preso spunto 🙂
Tutto veramente interessante!
Mi segno la torta 😉
Diciamo che tra un po’ dovremo uscire noi di casa, per far posto ai libri :-P. Grazie, Mimì!
ma che bravi! ricetta segnata. E la cremina è assolutamente da provare.
Somma invidia per la tappa a “la sala gola”, mi infilo in valigia e vengo anch’io al prossimo giro 😉
Dai, la prossima tappa a Milano organizziamo una meeting-scorpacciata! 🙂
Ma che buona!!! La cremina col cous cous è da fare sicuramente!!!!
Poi facci sapere i risultati 🙂
belle le storie delle vostre ricette, e questa torta mi ispira tantissimo! Non ho mai assaggiato la crema di cous cous, se nei meandri della credenza non ce l’ho, posso provare a sostituirlo con del riso? O è una pessima idea?
Il riso stracotto ci sembra proprio una buona idea. Magari cambieranno le dosi di ‘liquidi’. Se poi ci aggiungi cacao, cannella o vaniglia… Tim! Facci sapere, se ti lanci nella sperimentazione!
..hp provato a cercare il rete questo libro che mi ha stuzzicato non poco… Ma pare non sia disponibile!
:(((
Ha delle buone ricette? Comunque questa torta è bellissima, mi sono salvata la ricetta come molte altre di questo blog.
Buona serata,
Sissa
Grazie davvero! Per quanto riguarda il libro, prova ad andare sul sito della Sana Gola e chiedere a loro. Noi, in effetti, lo abbiamo comprato direttamente in negozio. Facci sapere!